Questo weekend sono andata finalmente al mare, a Vado Ligure per la precisione. Vi avevo già accennato a questo
paesino della riviera di ponente.
Quando ero piccola, c’è stato un tempo in cui andavamo lì a trovare mio padre, che lavorava per un’azienda del luogo. D’estate, poi, raggiungevamo mio padre e passavamo lì le vacanze.
Ho ricordi meravigliosi di quel periodo… avevo il mio amico del cuore con cui passavo ore e ore a giocare in spiaggia, un bel gruppo di amici che ci aveva accolto come fossimo parte del paese. Questo alla faccia di chi, capace di ragionare solo per stereotipi, dice che i liguri sono persone distaccate e inospitali!
Vado è una cittadina minuscola, all’epoca era poco più che un gruppo di casupole abbracciato dal porto. Probabilmente era conosciuta solo dai tifosi del Grande Torino, essendo il paese natale del portiere Valerio Bacigalupo, morto nella tragedia di Superga.
Ai miei tempi a Vado c’erano pochi negozi, qualche buon ristorante e il luogo di ritrovo preferito dove fare il bagno era il Centro Nautico. Adesso il paese si è ingrandito ed è diventato la meta turistica non solo dei torinesi che non avevano voglia di guidare fino a Varazze, ma anche di un nutrito gruppo di tedeschi e arabi che vengono lì a villeggiare.
Se c’è una cosa che non è cambiata negli anni, è l’abitudine del Centro Nautico di organizzare la tradizionale “Muscolata”. E’ una sagra gastronomica la cui protagonista assoluta è la cozza, ovviamente cucinata alla ligure. Questo evento richiama molti turisti e soci affezionati; pensate che ogni volta i volontari, da 35 anni a questa parte, lavorano per pulire oltre 15 quintali di cozze da cucinare e servire!
Da piccola io stessa davo una mano a pulirle e a lavarle nella centrifuga… e poi mi regalavano la focaccia bianca da mangiare… =)
Nonostante sabato il tempo sia stato tutt’altro che clemente (non avete idea del vento che tirava, e freddo per giunta), abbiamo partecipato alla Muscolata con i nostri vecchi e cari amici di Savona.
Mi sono divertita molto, mi mancava tanto l’atmosfera rilassata e conviviale di Vado… e il mare freddo e altissimo della Liguria!
Fare il bagno in mare, dopo praticamente due anni di mancanza, è stata una cosa fantastica… mi piangeva il cuore all’idea di tornare a Torino.
Sulla strada per il ritorno ho rivisto una cosa che, da bambina, mi affascinava molto e mi faceva tenere gli occhi incollati al cielo…
All’inizio dell’autostrada A6, appena inoltrati nell’Appennino Ligure, se prestate attenzione vedrete tanti vagoncini sfilare lungo una funivia.
Quella è la storica funivia che porta il carbone dal porto di Vado alla cokeria di Cairo Montenotte, oltre il Colle di Cadibona. La funivia, risalente al lontano 1910, ai tempi della costruzione era la più lunga d’Europa, con i suoi 18km di tracciato. Attualmente, pare sia scesa al terzo posto.
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© Immagini del Savonese |
Questa immagine si riferisce alla parte di percorso che attraversa la ferrovia per Savona, ma immaginate lo spettacolo di questi vagoncini che percorrono l’impervio Appennino verso le Langhe.
Così eccomi qui, tornata dal mare e comunque bianca come una mozzarella! =)
Per quanto riguarda la ricetta di oggi, si tratta di mochi ice cream 餅アイスクリーム, cioè mochi ripieni di gelato. Come penso di aver già spiegato altrove, il mochi è una tortina di riso glutinoso, morbida e appiccicosa, molto apprezzata in Giappone. Viene consumato tutto l’anno, nonostante sia un dolce tipico dello shōgatsu 正月, il capodanno giapponese. Di solito si trova di colore bianco e farcito di marmellata di azuki, ma si trovano in commercio anche mochi rosa o verdi. Il mochi sta alla base di tantissimi wagashi, tipo i daifuku o gli shiratama dango…
La ricetta dei mochi gelato non è difficile ma solo lunga; le proporzioni sono diverse da quelle del solito daifuku, perché serve il doppio di acqua rispetto alla farina. Inoltre, la ricetta prevede l’aggiunta della marmellata all’impasto per dargli colore… o almeno dovrebbe!
La preparazione sarebbe molto più agevole se si utilizzassero un microonde e un pallinatore per il gelato, ma io non possiedo nessuno dei due. Vi assicuro che la mancanza di questi utensili non pregiudica minimamente la riuscita della ricetta… 😉
Provate a preparare i vostri mochi gelato usando i gusti che preferite!
Ricetta tratta e modificata da Cooking with the dog
Sakura mochi ice cream
50g shiratamako (farina di riso glutinoso)
100g tè verde sakura Tea and coffee house
70g zucchero
1 cucchiaino Fiordifrutta alla ciliegia Rigoni di Asiago
gelato al fiordilatte
fecola di patate Naturei
Preparare il tè, filtrarlo e lasciarlo raffreddare. Mettere la farina di riso glutinoso e lo zucchero in una ciotola adatta alla cottura a vapore, aggiungere il tè poco per volta mescolando. Passare la marmellata in un setaccio per renderla più fluida e aggiungerla all’impasto. Mettere la tazza in un cestello per la cottura a vapore e cuocere 15 minuti. Con una spatola umida (Happyflex) mescolare bene il mochi per renderlo uniforme. Se, una volta che è stato mescolato, risulta ancora troppo liquido cuocerlo altri 3-4 minuti.
Mettere il mochi su una spianatoia coperta di fecola e stenderlo con le mani, dando dei piccoli colpetti con i polpastrelli. Coprire con altra fecola e lasciar raffreddare. Mettere il mochi in frigo per 30 minuti. Nel frattempo, ricavare delle palline di gelato e disporle ciascuna in un pirottino, quindi rimettere il tutto in freezer.
Tagliare il mochi a quadrati abbastanza grossi e avvolgere ogni mochi nella pellicola per alimenti. Mettere ogni foglio di mochi in freezer per 30 minuti fino o addirittura un’ora.
Prendere un mochi e, lasciando la pellicola sotto la base, farcirlo con gelato. Chiudere il mochi aiutandosi con la pellicola e appallottolarlo bene. Ripetere questo procedimento per ogni mochi velocemente e mettere il tutto in freezer fino al consumo.